TRUMP: “PRONTI A SPARARE” Terza notte di disordini
TRUMP: “PRONTI A SPARARE”
Terza notte di disordini a Minneapolis. Interviene Trump: “Non posso stare indietro a guardare quello che accade. Una totale mancanza di leadership del sindaco”. O il debole sindaco risolverà o “invierò la guardia nazionale”. Continua il presidente. Inoltre, il presidente ha minacciato direttamente i rivoltosi: “Quando iniziano i saccheggi, iniziano le sparatorie”.
Nella notte un incendio è esploso all’esterno del commissariato degli ex agenti coinvolti nella morte di George Floyd e l’edificio, assediato dai manifestanti, è stato abbandonato. Un corteo ha marciato verso il centro della città chiedendo giustizia e scandendo slogan contro la polizia e Donald Trump. Non distante dal luogo in cui Floyd è stato soffocato, un gruppo di facinorosi ha tentato di assaltare un mall ma è stato respinto dai gas lacrimogeni della polizia.
I media locali riportano come i manifestanti sono riusciti ad entrare nel commissariato frantumando i vetri delle finestre, vandalizzando gli uffici e dando alle fiamme parte dell’edificio. Quest’ultimo è stato evacuato per sicurezza, dopo che gli agenti hanno esploso alcuni proiettili di gomma contro i dimostranti. Altri edifici della zona sono stati vandalizzati appiccando dei fuochi. http://www.gitemania.com
Nel 1983 Trump completò lo sviluppo della Trump Tower. Un grattacielo di cinquantotto piani a Midtown Manhattan. Il progetto portò a negoziazioni con la Bonwit Teller per la costruzione. Per il terreno necessario e per lo spazio aereo sopra la struttura, ma questi negoziati risultarono completati già dal 1978 e il New York Times scrisse che “il signor Trump è stato abile nell’ottenere il luogo […] Questo testimonia la [sua] persistenza e le sue abilità di negoziatore”. La Trump Tower occupa infatti il sito che precedentemente ospitava il grande magazzino di lusso Bonwit Teller, che Trump demolì nel 1980 dopo aver acquistato l’intero complesso.
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