Cosa vedere sull’Isola di Ponza

Cosa vedere sull’Isola di Ponza

Scopri cosa vedere sull’Isola di Ponza, una meraviglia naturale nel mar Tirreno

ISOLA DI PONZA 02 MAGGIO 2021

Ponza è la principale isola dell’arcipelago al largo di Gaeta, nel mare Tirreno. Tracce di un passato millenario e la sua natura selvaggia donano ancora oggi all’isola un fascino raro, capace di imbrigliare le emozioni e i desideri dei viaggiatori, che qui possono trovare al tempo stesso meravigliose spiagge vergini e i resti del passaggio millenario dell’uomo, tra antiche rovine e presenze risalenti persino al 5000 a.C. Scopri cosa vedere sulla bellissima Isola di Ponza.

Storia e origini dell’isola

Dopo gli Aurunci (XII-XI secolo a.C.), l’isola è colonizzata dai Fenici e infine dei Greci (VIII-VII secolo a.C.), che nei pressi della spiaggia detta del Bagno Vecchio lasciano una necropoli, un porticciolo e un acquedotto. La sua importanza per le rotte commerciali degli antichi navigatori del Mediterraneo cessa quasi del tutto con i Volsci e poi con i Romani, i quali concedono a Ponza la cittadinanza romana nell’89 a.C.

Ponza

inizia così ad assumere i suoi storici ruoli: quello di luogo di confino per personaggi politici e quello di ambita meta turistica, per la nobiltà romana e per lo stesso imperatore Augusto, fautore del primo progetto di urbanizzazione dell’isola. A partire dal VI secolo d.C. nell’arcipelago cominciano a svilupparsi le prime comunità monastiche che si sviluppano fino al XIII secolo, quando le frequenti scorrerie dei pirati rendono le isole quasi inadatte a essere abitate. Soltanto nel 1479 papa Sisto IV intraprende una campagna per ripopolare le isole Pontine, offrendo grandi vantaggi ai nuovi coloni.

Nonostante gli sforzi, l’arcipelago fatica a ripopolarsi fino a quando non entra in possesso del cardinale Alessandro Farnese. Con l’introduzione dei privilegi Farnesiani, concessi con assoluta mancanza di scrupoli, l’isola per oltre due secoli diventa un covo di illegalità molto poco gestibile dalle autorità, almeno fino all’arrivo dei Borboni (1731), che intervengono prontamente per il risanamento delle isole, risollevando così le sorti dell’arcipelago. Nel 1806 Gaeta cade sotto il controllo di Napoleone e alle isole vengono tolti definitivamente i privilegi concessi fino a quel momento agli abitanti.

Nel 1857 Ponza è protagonista della spedizione del patriota Carlo Pisacane, che approda sull’isola per obbligare le autorità a liberare oltre 300 detenuti. Fino al termine della seconda guerra mondiale, Ponza resterà isolata e utilizzata quasi esclusivamente come luogo di confino, soprattutto durante il fascismo. Qui furono rinchiusi infatti illustri personaggi politici come Giorgio Amendola, Sandro Pertini e Pietro Nenni. Con il secondo dopoguerra Ponza e tutto l’arcipelago Pontino sono tornati a nuova vita grazie alle spiagge e ai numerosi siti archeologici che punteggiano Ponza e le altre isole.

Cosa vedere: le grotte di Pilato e il cimitero di questa isola

Il piccolo abitato di Ponza, la località principale, si distende all’estremità meridionale dell’isola su un golfo naturale protetto dal suggestivo promontorio. Promontorio di punta della Madonna, vera e propria culla archeologica dell’isola, con gli omonimi faraglioni. Qui, tra scogliere di candido tufo scolpito dalle forze della natura, si concentrano alcune delle più importanti tracce della storia antica di Ponza, tra cui le grotte di Pilato. Risalenti al I secolo a.C. e probabilmente collegate a un’immensa villa romana che occupava gran parte del promontorio e il suggestivo cimitero di Ponza.

Il sistema ipogeo delle cinque grotte di Pilato è letteralmente scavato nel tufo e arriva sino al mare grazie a numerosi cunicoli sottomarini. Inizialmente utilizzate per funzioni religiose, le grotte furono poi utilizzate come peschiere per l’allevamento di triglie, murene e aragoste. E infine come ricoveri le per imbarcazioni della marina borbonica. Uno dei luoghi più suggestivi di Ponza è senza dubbio il cimitero cittadino, posto proprio alla sommità del promontorio di punta della Madonna.

Qui, davanti a un panorama mozzafiato che si sviluppa a 360° su questa selvaggia isola spazzata dalle brezze marine. Nonché i resti delle mura ciclopiche erette dai Volsci prima dell’arrivo del Romani (312 a.C.) per proteggere il promontorio.

Scoprire Ponza: palazzo Tagliamonte e le spiagge cittadine

Dal cimitero di Ponza, superando il giardino Botanico, si raggiungono il porto e il centro dell’abitato tramite una strada in discesa. Sono assolutamente da vedere la chiesa dei Santi Silverio e Domitilla (1775) e palazzo Tagliamonte, uno degli edifici più antichi dell’isola. All’interno della chiesa si segnalano la statua di San Silverio, che adorna l’altare maggiore e si dice sia stata scolpita a Napoli alla fine dell’Ottocento da un solo pezzo di legno di ciliegio, la tela del pittore rococò Antonio Greccolini detto Gregolini (1675-1756). Con l’Adorazione dei Pastori e quella della Natività della Vergine di Michelangelo Cerruti detto il Candelottaro (1663-1748).

Palazzo Tagliamonte invece conserva nei suoi sotterranei un bellissimo mitreo risalente al III-IV secolo d.C. costituito da una nicchia abbellita da segni zodiacali. Tra le spiagge cittadine si ricordano inoltre la Parata con la grotta di Ulisse, a sud del promontorio e, oltre il porto di Ponza, spiaggia di punta Giancos e la minuscola Marinella del Moro.

Scoprire l’isola di Ponza: Chiaia di Luna e Bagno Vecchio

Uscendo dal centro storico in direzione sud merita una menzione la chiesetta della Madonna della Civita; posta ai piedi del monte Guardia, il promontorio che occupa interamente l’estremità meridionale dell’isola, che si chiude con il suggestivo sperone di roccia detto punta della Guardia. Sulla sua sommità si erge l’antico Semaforo di Ponza, utilizzato per segnalare l’isola alle imbarcazioni. Qui si trovano due delle spiagge più belle di Ponza.

Quella di Bagno Vecchio si sviluppa di fronte ai resti di una necropoli romana e di fronte ai magici faraglioni di Calzo. Risalendo punta del Fieno sul versante opposto del monte Guardia si raggiunge la splendida spiaggia di Chiaia di Luna, la più famosa spiaggia di Ponza; raggiungibile anche dal porto della cittadina seguendo il suggestivo tunnel di tufo costruito in epoca augustea. Riparata da una magnifica parete di tufo bianca, nei pressi della spiaggia sono stati rinvenuti i resti di un antico porto greco. Mentre nell’area a nord, detta anche dei Guarini, si trovano la grotta della maga Circe, quella del Canto del Serpe e la candida scogliera di capo Bianco.

Scoprire l’isola di Ponza: il Frontone, Lucia Rosa e Le Forna

Oltre il porto di Ponza, in direzione nord, si trova la piccola località di Santa Maria, con la bella spiaggia omonima e la chiesa di San Giuseppe (1828). La spiaggia del Frontone, poco più avanti, è la più attrezzata dell’isola. Dentro una grotta dell’arenile è stato inoltre creato il curioso museo Etnografico di Ponza. Oltre si trovano la baia del Fortino e punta Bianca con la grotta dello Smeraldo. Qui si trova cala del Core, che prende il nome dalla romantica forma che le forze della natura hanno dato a queste rocce vulcaniche.

Sul versante opposto dell’isola si trovano invece la lunga spiaggia di Lucia Rosa con gli impressionanti faraglioni, al di sotto dei quali è stato ritrovato il relitto di una nave romana. Ci troviamo al centro dell’isola, in corrispondenza della località di Campo Inglese, dove si trova anche l’eliporto dell’isola. Si apre poco oltre la località di Le Forna, dove si trovano le celebri piscine Naturali di Ponza. Di origine vulcanica e da sempre considerate tra le più belle spiagge dell’isola.

Comprese tra capo Bosco e punta Corta si possono raggiungere inoltre cala Feola e, oltre il porticciolo e le piscine Naturali, la romantica Caletta e il belvedere della Madonnina; mentre dalla parte opposta (versante est) si apre cala Inferno con la suggestiva scala di epoca romana scavata anch’essa nel candido tufo.

Cosa vedere a Ponza: la Piana e le spiagge di punta Incenso

Con la sola eccezione di cala dell’Acqua, verso il nord dell’isola, raggiungibile comodamente in auto, tutte le spiagge di Ponza sono accessibili solo via mare o a piedi. L’estremità settentrionale dell’isola è occupata dalla località La Piana. Verso est, nei pressi della scala Romana, si estende punta Nera con la lunga spiaggia di fronte agli scogli di Aniello Antonio e a quello del Parroco. Verso ovest si allunga invece punta Papa, sulla cui sommità si trova un antico fortino e nei pressi del quale, a 21 m. di profondità, si trova inoltre il relitto di una nave da trasporto americana naufragata durante una tempesta nel 1944.

L’isola si allunga infine verso punta Incenso, il cui promontorio è oggi compreso in un parco naturale. Questo è il punto più a nord dell’isola, davanti al quale si staglia il profilo del piccolo isolotto di Gavi. Le coste frastagliate del promontorio si aprono in innumerevoli calette, alcune delle quali sono considerate tra le più belle spiagge di Ponza, come l’appartata e rocciosa cala Cecata, raggiungibile solo tramite una scalinata a picco sul mare di circa 100 gradini, cala Felce con le sue pietre di zolfo curative, cala Gaetano con le sue acque verde smeraldo molto apprezzata dagli amanti delle immersioni e, infine, cala Fonte, dalla quale si gode di una splendida vista sulla vicina isola di Palmarola e si prende il sole davanti ai profili delle barche dei pescatori pontini che spesso ormeggiano qui le loro barche.

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