BRISIGHELLA : SEI MAI STATO ? borgo più’ bello d’Italia.
BRISIGHELLA : SEI MAI STATO ? A 13 km da FAENZA c’è uno dei borghi più’ belli d’Italia.
Si chiama BRISIGHELLA. Nome bellissimo.
Siamo in provincia di RAVENNA.
Il paese è posto ai piedi di tre pinnacoli di gesso su cui poggiano la Rocca Manfrediana del XV secolo, la Torre detta dell’Orologio del XIX secolo costruita su un precedente fortilizio del 1290 e il Santuario del Monticino del XVIII secolo.
Il borgo,
composto da un dedalo di viuzze acciottolate, tratti di cinta muraria, scale scolpite nel gesso, racchiude l’antica Via del Borgo meglio nota come “Via degli Asini” per il ricovero che offriva agli animali dei birocciai, una strada sopraelevata e coperta illuminata da archi di differente ampiezza.
Brisighella è collocata nel territorio “Terre di Faenza”, un insieme di luoghi, città, borghi, tradizioni e cultura che interpretano al meglio lo spirito tipico della gente di Romagna. Le “Terre di Faenza” sono percorribili in un circuito ad anello che ne attraversa i sei Comuni: Faenza (km 13), antica città d’arte ceramica, Riolo Terme (km 12) custode di sorgenti termali che scaturiscono dai meandri della vena gessosa, Casola Valsenio (km 21) paese delle erbe e dei frutti dimenticati, la stessa Brisighella, tesoro di storia, arte e architettura, Castel Bolognese (km 16) dove eleganti opere bronzee ingentiliscono preziosi angoli ed infine Solarolo (km 22), la collina che si fa pianura.
Architettura religiosa
Chiesa di San Michele Arcangelo:
è la parrocchiale del paese e risale al XVII secolo.
Santuario del Monticino:
sorge sul terzo colle di Brisighella. Fu eretto 1758-59 in sostituzione di un edificio preesistente. in più vi si custodisce una sacra immagine in terracotta raffigurante la Madonna con Bambino risalente al 1626. L’immagine, di piccole dimensioni, rappresenta la Vergine a mezza figura, vestita di tunica rossastra, cinta da una fascia bianca. Un manto di color verde scuro le ricopre il capo. L’interno del santuario, ad una sola navata, è ornato di eleganti pilastri con capitelli di ordine ionico. L’altare principale è rivestito di marmi pregiati. Nell’abside sono visibili affreschi del pittore faentino Savino Lega (Faenza, 1813-1889). La facciata è stata notevolmente ampliata nel 1926 su progetto di Edoardo Collamarini. In onore della Madonna del Monticino, nel mese di settembre si celebra, dal 1662, una tra le più antiche sagre di Romagna. La festa del Santuario cade la domenica successiva l’8 settembre.
La Pieve di S. Maria in Tiberiaco.
Sita sul Monte Mauro, la chiesa ha origini remote. Fu edificata nel VI secolo per volere dell’imperatore bizantino Maurizio (582-602). Egli stesso la dedicò a Maria Assunta e le conferì il titolo, di diritto imperiale, di Beata Vergine Assunta in Tiberiaco. La chiesa ha attraversato tutte le epoche storiche. Nel corso del XX secolo fu ridotta a rudere. Il restauro si è concluso nel primo decennio del XXI secolo. Al suo interno si possono notare artistici dipinti e le vestigia delle antiche mura del castrum Tiberiacis.
La Pieve di S. Giovanni in Ottavo
(o pieve del Tho), risalente all’XI secolo (ma costruita su una precedente struttura del V secolo) e denominata in tal modo per la sua collocazione all’ottavo miglio da Faenza lungo la strada per Firenze. Fu edificata in stile romanico utilizzando anche materiale di recupero. per non parlare di nterno è a tre navate. Di particolare interesse il paliotto d’altare risalente al VII secolo che, per tema decorativo e tipo di lavorazione costituisce un unicum nel panorama della produzione artistica altomedievale romagnola. La cripta conserva vari reperti, tra cui una tomba romana e un’antica macina di olive per uso familiare;
La Chiesa dell’Osservanza, edificata nel 1520, all’interno conserva una Madonna con Bambino e Santi (1520) del Palmezzano.