Sharm el-Sheikh : 10 cose da fare e vedere
Sharm el-Sheikh sembra essere più forte di tutto. Più forte del pregiudizio di chi la considera una meta turistica inflazionata; e più forte di certa stampa che nel raccontare quello che accade in Egitto non sempre distingue luoghi e circostanze. Infatti, nonostante la capitale Il Cairo negli ultimi anni abbia vissuto diversi momenti di instabilità politica (la destituzione di Mubarak, la breve stagione di Morsi, l’ascesa di Al Sisi) i numeri turistici sono sempre rimasti lusinghieri. Il merito è innanzitutto del mare e del sole a cui bisogna aggiungere, però, la fitta rete di collegamenti aerei, e soprattutto la straordinaria offerta alberghiera con soluzioni adatte a tutte le tasche e a tutti i tipi di viaggiatore. Di seguito vediamo insieme le principali attrazioni di Sharm da anni tra le destinazioni più apprezzate dai turisti italiani. Buona lettura.
P.S.: Prima di partire per Sharm el-Sheikh e le altre località turistiche del Mar Rosso, è sempre opportuno consultare il sito “Viaggiare sicuri” del Ministero Affari Esteri, nonché registrarsi nel sito “Dove siamo nel mondo” sempre all’interno dell’Unità di Crisi della Farnesina.
1Naama Bay
I giudizi sulla baia di Naama sono discordanti: c’è chi consiglia di starne alla larga e chi, al contrario, apprezza le luci, i negozi, i bar, i ristoranti e la movida tipica di una località balneare. Ovviamente la verità sta nel mezzo. Naama Bay è la parte più moderna di Sharm el-Sheikh, emblema dell’impetuoso sviluppo turistico a cui abbiamo accennato in apertura. Ma nonostante la saturazione commerciale il territorio conserva una sua autenticità. Prova ne sia l’insistenza dei commercianti che hanno mantenuto uno stile di vendita da bazar (è importante saperlo per non restarne travolti) e, soprattutto, il mare cristallino che poi è il motivo principale per cui si viene da queste parti. Le acque turchesi di Naama Bay, infatti, sono l’ideale per lo snorkeling e le immersioni subacquee. Da questo punto di vista, la presenza di diver provenienti da tutto il mondo è il migliore biglietto da visita turistico per la località. Da vedere!
2Nabq Bay
Nabq Bay è uno dei 5 quartieri in cui è divisa Sharm el-Sheikh (gli altri 4 sono: Naama Bay, Ra’s Nasrani, Umm Sid e Sharm El Maya). La vicinanza con l’aeroporto ha favorito, nel tempo, la nascita di numerose strutture alberghiere. Ciononostante il paesaggio marino è rimasto integro per la gioia dei subacquei ricreativi presenti in zona sin dagli albori del turismo. Ad attrarli, le barriere coralline che da Nabq Bay arrivano all’isola di Tiran. Un tratto di costa fantastico anche per la presenza di numerosi relitti che, proprio a causa delle suddette barriere, si sono adagiati sul fondo. Dunque snorkeling e immersioni le attività principali, seguite a stretto giro dal birdwatching. Il clima e l’ambiente desertico, infatti, da sempre rappresentano l’habitat ideale per il transito di diverse specie di volatili. Insomma un unicum ambientale che ha una sola, vera, controindicazione: il vento. Sì perché Nabq Bay è un po’ più ventosa delle altre località costiere del Sinai e quest’aspetto va valutato al momento della scelta del soggiorno (può essere anche positivo quando le temperature sono troppo elevate). Ciò detto si tratta di una vacanza da sogno, ancora di più considerando le attrazioni nei dintorni: da Soho Square alle stupende spiagge di Ra’s Nasrani e Shark’s Bay. Da vedere!
3Sharm Old Market
Tra le tappe imperdibili di una vacanza a Sharm el-Sheikh c’è sicuramente l’Old Market, la parte vecchia della località. Una visita stimolante per almeno due motivi: perché consente di fare il paragone tra la Sharm turistica e quella tradizionale (per quanto anche quest’ultima, inevitabilmente, si sia adattata al nuovo corso delle cose) e in secondo luogo perché offre un’alternativa alle luci, ai locali e alla vita notturna del resto della città. Generalmente villaggi e hotel mettono a disposizione il servizio navetta andata e ritorno per l’Old Market ma nulla impedisce di muoversi autonomamente noleggiando un taxi. La premura, in questo caso, è contrattare in anticipo il costo della corsa (ritorno compreso). Da vedere sono soprattutto le boutique e i negozi di prodotti tipici dove acquistare il classico souvenir da portare a casa. Anche qui, secondo tradizione, solo dopo aver contrattato il prezzo col venditore. La suggestione aumenta sul far della sera quando le collinette tutt’attorno si illuminano conferendo alla località un’atmosfera esotica. Atmosfera a cui contribuiscono sia la Moschea di Al-Mustafa che la Cattedrale ortodosso-copta Heavenly. L’illuminazione serale, infatti, valorizza la maestosità di entrambi gli edifici. Da vedere!
4Ras Um Sid
All’appello di un viaggio a Sharm el-Sheikh non può mancare Ras Um Sid. Si trova nella parte meridionale della città, non distante dal porto cittadino e, sia pure un po’ più piccola delle altre, è inserita in uno scenario naturalistico davvero notevole: cinta da un piccolo promontorio, in posizione riparata e con la barriera corallina facilmente raggiungibile dalla spiaggia. Caratteristiche che la rendono adatta a tutti i tipi di turisti: dai più sportivi, che amano immersioni e snorkeling, alle famiglie con bimbi al seguito. Insomma, l’ideale non solo per il mare, ma anche per il soggiorno, dal momento che è sicuramente più tranquilla di Naama Bay e meno ventosa di Nabq Bay, distanti rispettivamente 10 e 20 minuti di auto. Da vedere!
5Parco Nazionale Ras Mohamed
A circa mezz’ora d’auto da Sharm el-Sheikh (ma il sito è raggiungibile anche in barca) c’è la bellissima Ras Mohamed Nature Reserve, area protetta all’estremità meridionale del Sinai. La riserva si trova nel punto in cui le acque del Mar Rosso si dividono nei due golfi di Suez e Aqaba. Dunque una zona di grandissimo interesse non solo turistico, ma anche commerciale, che il governo egiziano, però, ha avuto la lungimiranza di preservare, istituendo il Parco Nazionale nel 1983. Negli anni la località è diventata un paradiso per gli amanti di snorkeling, immersioni e birdwatching. Hidden Beach, Bereika Beach, Main Beach, Yolanda Beach (così chiamata dal nome della nave cargo affondata davanti alle sue coste) sono veri e propri gioielli naturalistici in grado di rendere indelebile il ricordo di una vacanza a Sharm el-Sheikh. Va detto che in alcuni punti il gioco di correnti e la grandissima varietà di specie marine suggeriscono di non effettuare immersioni se non in presenza di istruttori subacquei abilitati. A parte questa precauzione non ci sono ulteriori inconvenienti. Presenti anche un lago salato e lunghe distese di mangrovie, le cui radici impediscono l’erosione della linea di costa, contribuendo in maniera decisiva a preservare l’habitat del parco. Imperdibile.
6Monastero di Santa Caterina
Sono poco più di 200 i chilometri che dividono Sharm el-Sheikh dal Monastero di Santa Caterina. La distanza geografica, però, è poca cosa rispetto a quella spirituale. Quello che più colpisce di quest’escursione, infatti, è il passaggio dalla dimensione rilassata e godereccia degli hotel, le spiagge e i negozi di Sharm, alla pura spiritualità di questo monastero che – giova ricordare – è il più antico di tutta la cristianità. Talmente antico (risale al VI secolo) da essere contemporaneamente sacro a ortodossi, cattolici e islamici. L’escursione prevede il trasferimento notturno da Sharm el-Sheikh fino ai piedi del Monte Sinai (Horeb). Qui comincia una salita irta a gradoni che conduce in cima al monte giusto in tempo per scorgere una delle albe più belle al mondo. Uno spettacolo talmente grande da compensare abbondantemente la fatica necessaria ad arrivare in cima anche se chi vuole, da un certo punto in poi, può proseguire a dorso di dromedario (a pagamento). Il monastero, invece, si visita nella fase di ridiscesa. Considerata la sacralità del luogo (si parla del posto dove, secondo il racconto biblico, Mosè ricevette le tavole coi 10 comandamenti) i tempi di visita sono giustamente contingentati. Il sito, patrimonio UNESCO, vanta una grandissima collezione di paramenti liturgici, icone, manoscritti ed ex voto. Insomma, un luogo magico, uno di quelli che andrebbero visitati almeno una volta nella vita. Per maggiori informazioni sulla storia, i tesori, le attività spirituali e linee generali di comportamento è consultabile il sito: www.sinaimonastery.com.
7Dahab
A un centinaio di chilometri da Sharm el-Sheikh c’è una località un po’ fuori dai “soliti giri” ma di grandissimo fascino: Dahab. Si tratta di un ex villaggio di pescatori di poco più di 1000 abitanti che, nonostante l’espansione edilizia dovuta alla recente popolarità turistica, ha mantenuto inalterata l’architettura del suo centro storico. Passeggiare e fare shopping per Assalah, così si chiama la parte vecchia della città, è un’esperienza che rimane fortemente impressa, anche se non rappresenta il motivo principale per cui si viene da queste parti. Le ragioni per cui Dahab viene scelta dai turisti sono windsurf, snorkeling e immersioni. Il windsurf perché è una località molto ventilata, soprattutto durante i mesi invernali; snorkeling e immersioni, invece, per via dei fondali meravigliosi della costa. Alcuni siti (il più noto si chiama Blue Hole), però, sono particolarmente ostici, adatti a sub esperti e comunque mai da soli. Da vedere!
8Isola del Faraone
Dopo il Monastero di Santa Caterina un altro sito Patrimonio UNESCO: l’Isola del Faraone, in cima al Golfo di Aqaba. Unanimemente riconosciuta come una delle località più belle di tutto il Mar Rosso, l’Isola del Faraone è famosa per due motivi: per essere stata, durante il Medioevo, una fortezza da cui i bizantini proteggevano i traffici tra il Cairo e Damasco; in secondo luogo per la straordinaria bellezza dei suoi fondali che richiamano migliaia di subacquei da ogni parte del mondo. Dalla cima della fortezza si scorge un panorama stupendo che abbraccia Giordania, Egitto, Arabia Saudita e Israele. Insomma, un luogo da visitare assolutamente sia che ci si trovi a Sharm el Sheikh che – soluzione decisamente più agevole -, a Taba di cui parleremo più diffusamente nel prossimo punto.
9Taba
All’estremità settentrionale del golfo di Aqaba, praticamente attaccata a Giordania e Israele, e distante poco più di 200 chilometri da Sharm el-Sheikh, Taba è una località turistica in forte ascesa. Alle fortune del territorio indubbiamente contribuisce il vicino aeroporto (Taba International Airport) ma, per il resto, gli “ingredienti” che ne spiegano il successo sono identici a quelli delle altre mete del Mar Rosso: spiagge incontaminate, e soprattutto mare. È il mare, infatti, che offre le emozioni più forti a chi viene in vacanza da queste parti e la vicinanza con un luogo dai fondali meravigliosi qual è l’Isola dei Faraoni sta lì a dimostrarlo. Forse, un altro valore aggiunto di Taba sta nella (relativa) maggiore vicinanza con Gerusalemme e con un sito archeologico spettacolare come Petra in Giordania. Dunque, venendo alle cose da fare e vedere sono anche qui snorkeling, immersioni ed escursioni. Segnaliamo a riguardo lo spettacolare Castello di Zaman, 40 chilometri a sud di Taba. Per maggiori informazioni su questa fortezza, che si trova sull’antica rotta da Gerusalemme al Monastero di Santa Caterina, consultare il sito: www.castlezaman.com.
10Marsa Alam
Come Sharm el-Sheikh, Taba e Hurgada (di cui parleremo più diffusamente nel prossimo punto) anche Marsa Alam deve l’elevato aumento del suo flusso turistico all’inaugurazione, nel 2003, del vicino aeroporto (ca. 70 Km). Fino alla fine del XX secolo, infatti, questa località costiera era nient’altro che un piccolo villaggio di pescatori dediti a un’economia di prevalente sussitenza e piccolo commercio. Poi il boom turistico che ha portato alla costruzione di villaggi, resort e hotel a ridosso della costa. Per fortuna, però, il paesaggio sottomarino è rimasto pressoché incontaminato per la gioia dei migliaia di appassionati di immersioni e snorkeling che scelgono la zona per le proprie vacanze. Insomma, le attività praticabili sono le stesse delle altre località fin qui raccontate, compresa la possibilità di incredibili escursioni presso alcuni dei siti archeologici più belli d’Egitto. Nel caso di Marsa Alam, la “Valle dei Re”, una delle necropoli dell’antica Tebe, oggi Luxor. Non è finita, perché, a circa una quarantina di chilometri a sud di Marsa Alam, c’è anche il Parco Nazionale Wadi el-Gemal famoso per la sua meravigliosa barriera corallina e per la presenza di una comunità beduina appartenente alla tribù degli Ababda. Da non perdere!
11Hurghada
Hurghada o Marsa Alam? È questa una delle domande più ricorrenti che si trovano sui vari forum di viaggi in giro per la rete. Le due località distano quasi 300 chilometri ma non è questa la differenza fondamentale. Al contrario, sono due gli aspetti che bisogna valutare: Hurghada è un distretto di 100.000 abitanti e il turismo è cominciato molto prima che a Marsa Alam. Questo significa maggiore affollamento, ma anche maggiori possibilità di uscire la sera, andare in giro per negozi, locali, ristoranti e familiarizzare un po’ con la cultura locale. L’altro aspetto da considerare, invece, è il vento. Marsa Alam è più ventosa ma, come già detto per Nabq Bay, nei periodi di forte caldo la maggiore ventilazione può rivelarsi un toccasana, senza dimenticare che basta scegliere un resort un po’ più riparato per ridurre al minimo gli inconvenienti. Chiariti questi punti, possiamo concentrarci sulla città. Tra le tappe imperdibili c’è sicuramente il centro storico El Dahar, mentre Sekalla ed El Korra Road sono due quartieri di più recente costruzione con quasi nulla di tipico. Imperdibile, invece, è il Parco Nazionale dell’Isola di Giftun istituito addirittura nel 1955. La tempistica è importante poiché rivela l’attenzione delle autorità egiziane a bilanciare l’espansione turistica lungo le proprie coste tutelando le zone di maggiore interesse naturalistico. Un compromesso virtuoso che ha resistito negli anni contribuendo a preservare l’appeal turistico del Mar Rosso. Nel Parco Nazionale di Giftun sono presenti quasi tutte le spiagge più belle di Hurgada, tra cui la famosissima Al Mahmya (Mahmya Beach) che in arabo significa appunto “area protetta”. Menzione particolare, infine, per la baia di Sharm el-Naga, una sessantina di chilometri a sud di Hurgada. Anche qui, come per Giftun, sono snorkeling e immersioni le attività principali. Da non perdere!
12Attività all’aperto a Sharm el-Sheikh
Tra le attività praticabili a Sharm el-Sheikh non ci sono solo snorkeling, immersioni subacquee e windsurf. Valgono assolutamente il viaggio anche esperienze come il giro a dorso di dromedario; l’escursione in moto quad e l’osservazione delle stelle nel deserto. Tutte attività che ricomprendono quasi sempre l’assaggio del té o una cena in una tipica tenda beduina. Insomma, nonostante la grande affluenza, Sharm riesce a regalare quel tocco esotico che impreziosisce il viaggio. Da fare!
1Non vestire in abiti succinti
In Egitto convivono da secoli le tre principali religioni monoteiste: ebraica, cristiana e islamica. Sistemi di credenze antichissimi che, al netto delle differenze, che ci sono, hanno in comune una certa ritrosia verso comportamenti ritenuti un po’ troppo licenziosi. Abbandonarsi a effusioni in pubblico e indossare abiti succinti sono cose da non fare. Ovviamente all’interno di villaggi e resort c’è molta più libertà ma all’esterno, meglio adeguarsi.
2Attenzione a quello che si mangia
La cucina egiziana è molto saporita, esito della secolare mescolanza con le gastronomie mediterranea, mediorientale e africana. I piatti sono generalmente poveri di grassi per consentire il migliore adattamento dell’organismo alle condizioni ambientali del deserto. Tuttavia dissenteria e indigestione sono disturbi possibili, dovuti, nella maggior parte dei casi, proprio al gran caldo che agisce in diversi modi: accellerando il deterioramento dei cibi; inducendo a comportamenti sbagliati come bere bevande ghiacciate per trovare sollievo; e in ultimo attraverso gli sbalzi di temperatura tra gli interni climatizzati di residence e villaggi e l’esterno dove invece si superano spesso i 40°C. Perciò, bisogna esser cauti evitando di mangiare cibi crudi e di bere acqua non in bottiglia. Più in generale, è preferibile non esagerare coi quantitativi. Avvisati.
3Meglio non venire d’estate (per chi soffre troppo il caldo)
È solo un consiglio spassionato, dal momento che la scelta di quando andare in vacanza quasi mai è del tutto libera. Bisogna sapere, però, che da maggio a ottobre le temperature a Sharm el-Sheikh sono torride. Non così marzo, aprile, novembre e dicembre. Nei mesi primaverili e autunnali, infatti, il clima è decisamente più accettabile, l’ideale per chi ha in mente una vacanza all’insegna del mare, del sole e del relax. Quanto a gennaio e febbraio, infine, le massime si abbassano ancora un po’, il che da un lato rende ancora più piacevole il soggiorno; dall’altro, però, potrebbe rendere complicato immergersi in acqua.
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