Lione si veste di luci, la festa accende la città
LIONE – Le facciate degli edifici seicenteschi imponenti animate da un universo luminoso di mille colori, la cattedrale Saint-Jean sommersa dalle immagini fantasmagoriche dell’origine del mondo, la collina di Fourvière in cima alla quale sorge la basilica costruita in onore della Madonna trasformata in uno scenario di grande suggestione da videomapping e riflettori per raccontare la storia dei raccoglitori di nuvole. Lione si veste di luci, bagliori, fuochi e fiamme, animazioni, raggi laser e per quattro giorni ricorda tra un carosello di installazioni straordinarie l’intervento miracoloso della Vergine che secondo la tradizione quasi quattro secoli fa, nel 1643, salvò la città dalla peste. Dal 5 all’8 dicembre va in scena la Festa delle Luci, un richiamo irresistibile per turisti e appassionati che l’ anno scorso hanno fatto registrare il picco di un milione e 800 mila visitatori.
Per questa edizione le creazioni artistiche di autori, designer, registi e videomaker nazionali e stranieri
sono 65 distribuite in 36 luoghi della città. “E’ una festa religiosa che come avviene spesso diventa anche una festa laica” dice il sindaco Gérard Collomb, rievocando l’ 8 settembre 1852 quando le piogge torrenziali e l’ alluvione provocata dalla Saona impedirono l’ inaugurazione sulla collina di Fourvière della statua della Madonna e spinsero gli amministratori a rinviarla all’8 dicembre. Anche quel giorno però la pioggia rischiava di rovinare tutto, ma il tempo rischiarò e i lionesi ringraziarono Maria con candeline accese – i lumignons – sui davanzali delle finestre che illuminarono così ogni strada e fecero entrare quel gesto nella storia della città. Dal 1989 il Comune di Lione ha dato la spinta decisiva per fare della luce il tratto distintivo della valorizzazione dei suoi tesori.
Dal 2000 i giorni delle Lumières sono diventati quattro con l’intervento di artisti dalle esperienze più diverse. “E’ la festa dei lionesi – dice – ma anche per i giovani di tutto il mondo. Accogliamo artisti di ogni provenienza. E’ un evento popolare ma di grandissima qualità”. Notevole lo sforzo economico messo in campo, 2 milioni e 300 mila euro, suddivisi – spiega Yann Cucherat, vicesindaco con delega allo sport, grandi eventi e turismo – tra sponsor e mecenati per il milione e 300 mila euro richiesti per la parte artistica, e l’ amministrazione comunale che impegna un milione di euro per l’organizzazione, la preparazione, la logistica e la sicurezza. “Non sappiamo misurare la ricaduta economica che è comunque enorme – osserva Collomb -. Tutti gli hotel della città e dei centri dell’ area circostante sono esauriti, i ristoranti e i locali sono pieni”.
Jean-Francois Zurawik,
direttore artistico della Festa, precisa che gli artisti si sono espressi in libertà totale. “Il 90 per cento delle creazioni è stato realizzato appositamente per Lione. Questo appuntamento è tra i cinque eventi di breve durata più importanti al mondo”. Tra le installazioni più suggestive quella di Place des Terreaux, dove sulla magnifica facciata del Municipio e su quella del Palazzo delle Arti in un tripudio di videoimmagini fantastiche si racconta ‘una piccolissima storia di luce’ firmata dalla compagnia “Spectaculaires, les Allumeurs d’images” di Benoit Quéro, specialista da più di 30 anni di allestimenti scenografici monumentali con immagini e animazioni .
La facciata della cattedrale Saint-Jean
è illuminata dallo Studio Theoriz, con Genesis, coinvolgente lavoro audio-visivo. In Place des Célestins; è del dipartimento di illuminazione urbana di Lione; diretto da Jérôme Donna, ‘Lightning Cloud’. Un’allegoria di dati digitali simboleggiata da particelle di luce che fluttuano nell’aria fino a dar forma ad una nuvola luminosa nel centro della piazza. Domenica 8 dicembre alle 19, la performance ”Une rivière de lumières” con l’enorme flotta di piccole imbarcazioni luminose – se ne prevedono oltre ventimila, ognuna con il desiderio di uno spettatore – accenderà la Saona, che con con il Rodano attraversa Lione e abbraccia la Presqu’ile, la penisola con la Lione storica e i quattro antichi quartieri patrimonio dell’Unesco.
Fuochi d’ artificio, fiamme, luci che si muovono come serpenti disegnando le trame di circuiti elettrici,; figure enormi che giocano a tennis sul ‘grande schermo’ del Palazzo di Giustizia lungo il fiume; galassie e pianeti, musiche potenti o ipnotiche, techno e poesia, realtà aumentata, sogni e magie in 3D. L’estro dei designer e dei videomaker si è scatenato in tutta la città per dare la caccia agli effetti più affascinanti. E mentre la stessa basilica si anima di immagini sparate dai proiettori; nella notte sulla ‘collina che prega’ spicca la statua dorata della Madonna, e poco lontano una grande scritta bianca si accende ad intervalli per ricordare l’ inizio di tutto: “Merci Marie”